È ancora in vigore la vecchia legge Dini sullo sconto per la pensione per le mamme. Tutte possono approfittarne: ecco di che cosa si tratta e come funziona.
Il tema pensionistico è tutto tranne che semplice da comprendere, questo perché le norme sono soggette a continui mutamenti nel corso del tempo e quindi non si capisce bene quali siano le leggi in vigore e quali quelle abrogate.
Nel corso degli anni ci sono stati parecchi cambiamenti che riguardano le pensioni, uno dei temi più caldi della politica. Tutti i governi che si sono susseguiti nel tempo hanno apportato una serie di modifiche per questo è necessario rimanere aggiornati per fare in modo di non essere colti alla sprovvista.
Tra le cose più importanti da sapere è che le mamme hanno diritto allo sconto di pensione con la legge Dini. L’opzione può essere esercitata ancora oggi per le lavoratrici che hanno almeno quindici anni di contributi versati allo Stato, meno di diciotto anni versati prima del 1996 e almeno cinque anni di contributi versati dal 1996 in poi.
Pensione mamme con la Legge Dini: come funziona
La Legge Dini è una delle normative più note in tema pensionistico. È una riforma introdotta dalla Legge 225 del 1995 e, al di là di quanto si creda, è ancora oggi in vigore e convive da anni con la discussa Legge Fornero per consentire i pensionamenti dei lavoratori.
È bene sottolineare per dare un quadro informativo più completo che quello che prevede la legge in merito al sistema pensionistico di vecchiaia a 67 anni, la pensione anticipata a 64 anni, la pensione di vecchiaia a 71 anni e tutte le altre agevolazioni che sono previste per accedere a tale misure, è riservato solamente a coloro che hanno determinati requisiti contributivi. Questi sono i seguenti:
- Lavoratrici che hanno i contributi versati prima del 1996;
- Lavoratori che hanno scelto il computo della Gestione Separata Inps.
Lo sconto per le mamme con i figli che consente di accedere alla pensione di vecchiaia con quattro mesi di anticipo è ancora in vigore per tutti coloro che ricadono nel sistema contributivo. Quindi non bisogna giungere necessariamente ai 67 anni ordinamentali che sono richiesti generalmente. Per questo motivo, le lavoratrici che hanno tre figli possono accedere alla pensione di vecchiaia solo se hanno 20 anni di contributi versati e con 66 anni di età.
