Registrare una telefonata è reato? Ecco cosa dice la legge

Tanti italiani si chiedono se sia legale registrare una chiamata, la risposta non è semplice, dipende tutto da questi fattori.

La questione della registrazione delle telefonate solleva dubbi e perplessità, soprattutto quando si tratta di comprendere i confini tra il lecito e l’illegale. In questo articolo, esploreremo cosa dice la legge italiana in merito, basandoci su recenti interpretazioni giuridiche che hanno chiarito alcuni aspetti fondamentali di questa tematica.

Come registrare una chiamata legalmente
Cosa dice la legge sulle registrazioni delle chiamate – nspower.it – Fonte: Canva.com

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, registrare una conversazione telefonica senza il consenso dell’altro interlocutore non costituisce di per sé un reato. Questa pratica è considerata lecita a condizione che la registrazione non venga divulgata o pubblicata senza autorizzazione. Pertanto, l’utilizzo delle registrazioni è circoscritto a fini personali o come mezzo di difesa in sede giudiziaria.

Non sbagliare, rischi pene severe se registri una chiamata in questo modo

Un caso emblematico ha portato alla ribalta la questione della registrazione “in viva voce” durante una conversazione telefonica. Una donna, vittima di violenza sessuale e intenzionata a denunciare il suo aggressore ma priva di prove concrete, decide di registrare una conversazione con lo stesso. Durante la chiamata, effettuata in presenza dei carabinieri che ascoltano in silenzio, l’uomo ammette le sue colpe credendo così di evitare conseguenze legali. La registrazione viene poi utilizzata come prova della sua colpevolezza nel processo penale.

La Suprema Corte ha fornito un’interpretazione innovativa riguardo alla registrazione delle conversazioni telefoniche “in viva voce”. Secondo questa nuova lettura, tale pratica non può essere assimilata tecnicamente a un’intercettazione ambientale – per la quale sarebbe necessaria l’autorizzazione preventiva del giudice – se chi registra partecipa attivamente alla conversazione o ne è comunque presente fisicamente.

La legge sulle chiamate registrate
Cosa dice la legge sulle registrazioni – nspower.it – Fonte:Canva.com

In passato, due principi hanno guidato l’interpretazione della legge in materia:
1. È lecito registrare una conversazione se chi effettua la registrazione è fisicamente presente al dialogo e non lascia il dispositivo incustodito.
2. È possibile registrare una telefonata anche senza il consenso dell’altra parte purché questa non avvenga nella dimora del soggetto registrato e che tale registrazione rimanga ad uso privato.

Queste indicazioni hanno sempre sottolineato che era ammesso fare ascoltare ad altri una comunicazione telefonica mediante vivavoce poiché ciò non configurava violazioni legali evidenti.

Recentemente però c’è stato un significativo cambio di prospettiva: ora si ritiene lecita la registrazione delle dichiarazioni fatte durante chiamate in vivavoce quando queste sono finalizzate all’accertamento dei fatti relativi a un reato e avvengono sotto il controllo delle forze dell’ordine. Un esempio lampante riguarda proprio le dichiarazioni acquisite durante indagini su condotte estorsive o usurarie: se tali dichiarazioni sono volontariamente condivise con gli organi investigativi tramite chiamate indirizzate alle forze dell’ordine (che provvedono alla loro registrazione), esse sono considerate pienamente valide ai fini processuali.

In sintesi, secondo gli ultimi orientamenti giurisprudenziali italiani sulla materia, registrare telefonicamente confessioni o dichiarazioni importanti “in viva voce” davanti alle autorità competenti rappresenta uno strumento legittimo sia per l’accusa sia per la difesa nel corso del processo penale. Questa evoluzione normativa apre nuove prospettive nell’utilizzo delle tecnologie comunicative come mezzi probatori validati dalla legge stessa.

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